"Chi viaggia senza incontrare l'altro, non viaggia, si sposta" (Alexandra David-Néel). Proprio l'altro è uno dei punti cardinali dell'investigazione fotografica di Joseph De Felici, accanto alla restituzione di quel rapporto di mutua assistenza e riguardosa convivenza instaurato dalle popolazioni autoctone con la Madre Terra. Sin da Sogni d'acqua, il suo approccio è stato caratterizzato da un'intima connessione con la Natura ma anche da una vis etica e di denuncia. Con questo nuovo lavoro, realizzato alle Seychelles, l'autore, lontano dal caos di un Occidente predatorio ed eternamente in conflitto, ha individuato in questi luoghi, praticati e fotografati, qualcosa di necessario e lo ha vissuto dal di dentro. Ha abitato sul posto, ha goduto della vicinanza e amicizia delle comunità stanziali e ha potuto pulire il suo sguardo per sintonizzarlo profondamente su un contesto sodale e solidale. Viaggiatore, filmmaker, Joseph De Felici, rigorosamente autodidatta, spazia tra fotografia concettuale e fotoreportage onirici. Dopo lunghi viaggi nel Sud-est asiatico, la casa editrice Electa pubblica nel 2014 il suo libro fotografico Sogni d'Acqua. Lungo il Mekong e oltre, supportato dalla Nikon. Insieme al fotografo Ferdinando Gatta ha ideato, nel 2018, il progetto artistico Torture, patrocinato da Amnesty International e, nel 2023, Libertà. Entrambi i lavori sono stati esposti a Roma.