S. Angelo a scala. San Silvestro e l'Incoronata di papa Paolo IV (nuova serie)
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Prezzo online: € 26,00
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ISBN:
9788872971314
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Editore:
Abe [collana: Paesi Della Campania]
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Genere:
Storia Locale
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Dettagli:
p. 158
Disponibile su prenotazione.
Contenuto
C'è da dire che fino a qualche anno fa la storia dei nostri paesi era solo nei racconti degli anziani. Poi, credo almeno trent'anni fa, quello che era un giovane sbarbatello come Bascetta, diede vita ai primi libri concreti sull'Incoronata e San Silvestro, sostenendo, ieri come oggi, che Sant'Angelo a Scala fu il primo luogo abitato della Montagna. Anzi, debbo aggiungere, che Arturo si sbilanciò oltre, sostenendo che il Beato Giulio fondatore della nostra Incoronata dei Carafa non fosse il «Giulio di Nardo» esposto a Montevergine, che nel 1900 gli anziani di Lioni riconoscevano come conterraneo chiamandolo «Giulio Colantuono da Lioni», per la provenienza dal Goleto. Non c'era insomma nulla in comune con fra' Giulio Nardonensis e il compagno fra' Giovanni Figarola: i due eremiti che misero la prima pietra per conto dei Camaldolesi sul Monte Vallatrone. Un sottile scontro religioso e politico che terminò con la distruzione dei Francesi del comandante Sigismondo Hugo, padre del celebre Victor, e il saccheggio delle opere d'arte marchiate, dei marmi, dei registri e delle maioliche che Donato Massa di Pietrastornina, coautore del Chiostro napoletano di S.Chiara, aveva realizzato per l'Incoronata e per altre chiese di S.Angelo, Pietrastornina e Avellino, ai cui devoti, dopo la soppressione dell'eremo, tornarono gradini e altari scolpiti. A questa e alla riscoperta di altre storie che, per amore per i nostri paesi, Bascetta dedica praticamente la sua vita, dobbiamo molti libri pubblicati che spesso stravolgono la 'linea' ufficiale, alla luce di infiniti documenti che spuntano dai polverosi archivi. Non a caso, anche in questo testo, come appare dalle stesse pergamene verginiane, si sottolinea che vi fu la prima chiesa di un precursore greco, detta del preposto e sita a Campora di Rotondi, dedicata alla madonna di Costantinopoli, e poi un'altra proprio qui, dedicata a S.Maria, con i primi beni donati dai sostenitori di Summonte, forse ancora prima che nascesse il monastero montano. Negli ultimi anni, di pari passo ai lavori storici, anche il nostro Oscar Ciriello, architetto di professione, partendo dalle mappe, si è cimentato soprattutto nelle ricostruzioni delle chiese e, grazie alla tecnologia, è arrivato a riprodurre modelli tridimensionali anche dell'Incoronata. Questi successi, dettati dall'amore per le cose belle, fanno di S.Angelo la orgogliosa patria di tante eccellenze, in tutti i campi, oltre che nella storia antica, essendo altresì patria di due papi. Non a caso a breve uscirà un altro lavoro di Bascetta in cui, grazie al rinvenimento di alcuni documenti beneventani, si dimostra che «S.Silvestro in oppido di S.Angelo a Scala» fu una delle 12 abbazie mitrate generate dalla fondazione del S.Spirito a Benevento, prima che venisse assorbita in commenda da S.Sofia e poi da M.Vergine. La nostra storia, lunga mille anni, è quella della colonia del Principato che l'ha abitato proprio qui, per la prima volta, sul versante di una timida e originaria «Villino». Ma S.Angelo restò sempre legata all'antica Atripalda beneventana, rappresentando il cuore di questa immensa Montagna che, con S.Silvestro prima e l'Incoronata poi, è e resterà motivo di vanto e di orgoglio per noi e per la memoria dei nostri avi. Carmine De Fazio.
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