Una storia bella. La mia vita in due tempi
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Tutti se lo ricordano per quei tre gol. Il 13 maggio 1979, nell'ultima giornata di campionato, Giancarlo Alessandrelli sostituisce Dino Zoff ed entra in campo per la prima volta in serie A con la maglia della Juventus dopo 113 incontri in cui è restato in panchina con il numero 12 sulle spalle, quello che nel calcio dell'epoca era prerogativa esclusiva del portiere di riserva. È una classica partita di fine stagione che la Juve di Trapattoni sta conducendo placidamente per due a zero, e poco dopo l'ingresso dell'eterno secondo arriva anche il terzo gol. Ma dopo accade l'imprevedibile: l'Avellino si riversa in avanti e in meno di mezzora rifila tre reti ad Alessandrelli. Finisce così e sembra un po' una favola al contrario, ma nel calcio, come nella vita, c'è sempre un secondo tempo. E così per Giancarlo, una volta appesi i guanti al chiodo, comincia una ripresa piena di lustrini, segnata dall'avventura del Billionaire, il locale di Porto Cervo che diventerà iconico negli anni a cavallo del millennio. Una storia strana, che comincia su un campo da calcio della periferia romana, prosegue nello spogliatoio di una delle squadre più forti di tutti i tempi e approda sulle spiagge più esclusive della Sardegna. Decisamente, una storia bella.
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