Venezia-Hollywood. Pino Donaggio musicista per il cinema e la televisione
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Va osservato, prima di tutto, che tra la carriera canora di Pino Donaggio e quella di compositore per il cinema interviene una cesura netta, drastica, non mediata da contributi parziali o subordinati: ossia al cantautore di successo mondiale, all'autore di canzoni da milioni di dischi come - appunto - Io che non vivo o Come sinfonia subentra il cinecompositore senza alcun preavviso, senza alcun apprendistato, apparentemente senza alcuna formazione specifica ma con una istintiva, sorprendente spontaneità e padronanza della materia. Con i suoi oltre 200 titoli realizzati nell'arco di mezzo secolo, Donaggio è il compositore cinematografico e televisivo italiano (e non solo) in attività più prolifico subito dopo Ennio Morricone, che però era di 13 anni - in carriera e in età - più anziano di lui. Il dato di per sé non andrebbe oltre la curiosità puramente statistica, se non fosse per le modalità del tutto particolari con le quali l'autore veneziano ha avuto accesso a quella complessa e iperspecialistica fase della postproduzione filmica che riguarda l'inserimento della musica, inaugurando così la terza delle sue "vite" artistiche, dopo quella classica e quella di cantante. Al netto della copiosa aneddotica fiorente sull'argomento ("visioni" lagunari del compositore su un vaporetto, immerse nella nebbia, apparizioni in sogno ecc.) la naturalezza, verrebbe da dire l'automatismo con i quali è avvenuto questo passaggio, possiede ancora oggi, a decenni di distanza dal debutto, qualcosa di sbalorditivo.
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