Con il lockdown del 2020 anche le librerie sono state chiuse (e i libri si potevano acquistare solo tramite e-commerce) ma sono state anche le prime attività commerciali a riaprire: il libro è stato riconosciuto ufficialmente bene di prima necessità, come il pane e le medicine, e questo è avvenuto ricollocandolo nel suo ambiente naturale di compravendita: le libreria fisiche, vere e proprie "farmacie dell'anima". E i lettori sono tornati. Perché? Sulla base del modello costruttivista elaborato dallo psichiatra Vittorio Guidano, vengono tracciati i contorni del rapporto che instauriamo con i nostri libri a seconda delle organizzazioni di personalità più diffuse nella nostra società: dallo schema fobico intessuto di paura, sensorialità ed esplorazione, a quello ossessivo contraddistinto da ambivalenza e ricerca di certezza, dall'assetto psicosomatico focalizzato sull'attenzione al giudizio degli altri, a quello depressivo intriso di sentimenti di perdita e di rabbia. La libreria fisica, con la sua ampia offerta di titoli, permette al lettore di uscire dai propri silos cognitivi attivando nuove emozioni. Nel rapporto con il libraio può nascere un confronto vivo che nel tempo diventa amicizia e confidenza; e se la libreria ospita incontri con gli autori diventa una comunità di pratica, una repubblica delle lettere animata dalla solidarietà di capire e rispettare i mondi interiori di ognuno. Volume polisensoriale con approfondimenti e video.