Il caso editoriale di ĢIl mondo al contrarioģ di Roberto Vannacci. Analisi di aspetti e contenuti
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"I libri, nella loro storia, che poi č la stessa della letteratura, hanno vissuto e continuano a vivere vicende al limite del paradosso. Censure, tagli, rimaneggiamenti come se piovessero, messe all'indice, plagi, imitazioni, parodie, seguiti, rifacimenti. Pare sia la stessa sorte destinata a Vannacci e questo, al di lā delle valutazioni sui contenuti, indubbiamente dispiace. Perché č vero che c'č sempre stato chi, nel corso dei secoli, si č arrogato il diritto di dire cosa si potesse leggere e cosa no (dal rogo dei libri di cavalleria appartenuti a Don Chisciotte a quello dello stesso Giordano Bruno, fino all'incenerimento sulla pubblica piazza di gran parte della letteratura tedesca e mondiale da parte di Hitler e del suo regime nazionalsocialista), ma oggi c'č chi si prende la briga di stabilire che cosa si possa dire e, addirittura, che cosa non si debba dire. E non č un bel vivere per nessuno." (dalla prefazione del libro)
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