Diario di una donna filosofo. Ediz. integrale
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Mancano otto giorni alla primavera, l'aria si è fatta più calda e piacevole. Mi piace vedere la gente che va in bici alla domenica, il silenzio e la pace mattutina del mio quartiere. Non pensavo che a trentanni mi sarebbero piaciute cose del genere. A venti ero convinta che la vita andava vissuta per qualcosa di veramente importante, essere inviati come reporter in zone martoriate dalla guerra o da catastrofi simili per raccontare "la verità". Rischiare la vita ogni giorno per una causa, essere lontana dalla vita di tutti giorni, banale e noiosa come la mia esistenza e tutti quelli che ne facevano parte. In giro per il mondo senza avere mai il tempo né voglia di mettere radici, non essere costretta a chiudermi in un rassicurante e grinzoso quadretto famigliare. L'idea che avevo di me da adulta è così lontana da quella reale che a volte penso di non essere più io quella ragazza piena d'entusiasmo e di aspettative verso la vita che ero.
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