Io e la lavatrice siamo come sorelle
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«Io e la lavatrice siamo come sorelle», scriveva Luciana Alterini. Il titolo del libro, che può sembrare criptico e ingenuo, in realtà ci dice molto dell'Autrice di questa raccolta. Luciana sentiva davvero la lavatrice come una sorella che l'aiutava nei "lavori forzati" delle faccende quotidiane, animandola come animava ogni cosa con cui entrava in contatto, perfino i panni da stirare, per i quali provava una forte antipatia [...] (dalla prefazione di Gabriella Fiorini) La raccolta poetica di Luciana Alterini, che qui presentiamo, è un libro intenso, che valica i confini della morte. Nei suoi versi ci racconta e ci fa amare sua madre, suo padre, il ruscello in cui aveva saltato a piedi nudi da bambina, gli alberi, i sassi, i due figli, il marito. Vivi e morti, presente e passato dialogano, ci permettono di cogliere il cuore di Luciana e la semplicità del suo animo. Scorrono davanti a noi frammenti di vita quotidiana, parole che sgorgavano in lei dall'inconscio dirette, autoironiche, tenere, nude, qualche volta taglienti, nella contraddittorietà che sempre la distingueva.
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