Alfabeto dei personaggi pirandelliani
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Contenuto
Il lettore che apre queste pagine si trova davanti una serie sorprendente di informazioni, un regesto di prelievi e di memorie recuperate e rianimate. I personaggi del teatro pirandelliano si allineano in una prodigiosa galleria, che non ha vuoti o mancanze. Nessun nome manca all'appello. I protagonisti maggiori di quell'opera capitale nella storia del Novecento convivono con presenze che sono appena percepibili e che si riassumono qualche volta in poche battute o in un gesto. Una folla di creature addolorate, dolente come un coro di anime ferite dalla vita, riemerge opera dopo opera. Ciascuna di esse intreccia il suo destino con le avventure di altri nomi e con il peso di altre esperienze. Alla fine, nella mente del lettore, tutti guadagnano una dignità drammaturgica inconfondibile. L'autore di questa sistemazione rigorosa e impeccabile riserva a ciascuna esistenza uno spazio. Ognuna ritrova una poetica carta d'identità, in cui nessun dato è omesso: dalla genesi fino al cuore delle parole che ne rappresentano l'anima. Gli eroi addolorati e perplessi, i grandi, memorabili archetipi dell'universo di Pirandello, coesistono con figurine appena indicate. Si accompagnano con comparse che hanno una vita sottotraccia, eppure necessaria nel sistema globale di un'opera che non prevede salvezza. Se i personaggi pirandelliani, nella loro sostanza più eversiva, "narrano e recitano da sé il loro destino" (Peter Szondi), Vaccaro trova il modo perché questa condiziona agisca per ogni voce e per ogni nome dell'immaginazione teatrale pirandelliana. Ogni personaggio esce dal coro e recita la sua ballata. Indossa la maschera che lo imprigiona e si offre al lettore con le parole che Pirandello ha scelto per lui. Alla fine di questo viaggio, tutti hanno un'identità. E la ritrovano nel lavoro, ostinato e paziente, di chi raccoglie i segni della loro realtà estetica.
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