La donna «tipo tre»
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Indovinello: non ama perdere tempo dietro le faccende domestiche, è concentrata sul lavoro, considera l'uomo in generale un "invertebrato", il marito come il "due di briscola". Chi è? "La donna del nostro tempo", sembra la scontata risposta. Sbagliato: è la donna degli anni Venti, raccontata da un uomo, Umberto Notati, in un curioso e divertente saggio del 1929. La donna "tipo tre" è colei che si è lasciata alle spalle la tradizionale "tipo uno", dedita solo alla famiglia, e la "tipo due", usata soltanto per i piaceri della carne. E la donna economicamente indipendente, che sente di avere il mondo in mano. Un figura affascinante, volubile, straordinariamente attuale. Ma fino a che punto? Perché, comunque, con la rivoluzione sessuale e le lotte sociali di cose ne sono cambiate. Oppure no? La risposta agli uomini di oggi. Parlano quattro scrittori, Raul Montanari, Gaetano Cappelli, Alessandro Gennari, Carlo Lucarelli, e il gruppo Elio e le Storie Tese. Punti di vista maschili che analizzano pregi e difetti della donna di fine millennio: la "tipo quattro".
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