Anna Magnani. Racconto d'attrice
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Nannarella. A questo soprannome affettuoso corrisponde un'artista, una donna con una consapevolezza di sé acuta fino a divenire tagliente: ciò emergeva chiaramente nelle interviste, quando l'attrice riconosceva in modo quasi impietoso la mancanza d'affetto patita, le debolezze ben nascoste sotto i proverbiali momenti di furia, un certo spregio dell'opinione altrui, ma soprattutto la propria complessità, che la rendeva difficile da incasellare, da etichettare, e - come lei stessa dichiarava - "profondamente umana". È intorno a questa identità multiforme che si costruisce il presente volume: crediamo di conoscere questa celebrità (insieme vicina e lontana rispetto alle esistenze del proprio pubblico); invece, attraverso le parole di Chiara Ricci, ci accorgiamo che Anna Magnani è ancora tutta da interpretare e forse non ci sarà mai del tutto svelata, come è giusto che sia. Più che una biografia, questo libro è un'analisi intuitiva, psico-emotiva: l'autrice mette il proprio rigoroso approccio di ricerca al servizio di un racconto non convenzionale. Superfluo e improduttivo sarebbe stato ripercorrere meccanicamente nomi, date, luoghi, titoli (che pure ci sono): si guarda qui alla storia della diva attraverso una prospettiva inedita, che permette uno sguardo diretto e nuovo. Il legame fra Anna e il teatro - la "migliore scuola" che le fece "spuntare le ali" - è intimo, più viscerale forse di quello con il cinema: è lì che la magnifica attrice riceve il suo primo vero applauso, il primo "brava", l'inizio di un nutrimento tanto atteso per uno spirito così difficile da accontentare. Questa sarà la chiave di lettura dalla quale guardare a tutta la sua carriera. Leggere queste pagine sarà un piacere per gli appassionati, che vi troveranno molto, e una sorpresa per chi conosce solo per sommi capi la vita artistica e privata di Anna Magnani, della quale non potrà che innamorarsi. Prefazione di Italo Moscati, introduzione di Franco D'Alessandro.
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