Il cane che parla. Un'indagine di Arthur Jelling
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"Deve essere difficile per il vero colpevole sfuggire alle vostre investigazioni. Può non aver lasciato alcuna traccia materiale, ma voi cercate invece quelle morali e finite per trovarlo." Un treno che frena all'improvviso. Uno sparo dal nulla. Un cadavere che chiede giustizia. Giorgio Scerbanenco trasforma la più classica delle situazioni del mistero in un giallo dall'esito imprevedibile, una prova perfetta per l'abilità deduttiva di Arthur Jelling, archivista della polizia di Boston promosso investigatore sul campo. Il suo talento per le indagini dovrà affrontare le convenzioni e le invidie di un gruppo di passeggeri che appartengono al mondo dell'editoria: sono giornalisti, scrittori, critici letterari, sempre in competizione l'uno con l'altro e ora tutti sospettati e testimoni al tempo stesso. "Un romanzo alla Agatha Christie: qui, Poirot sarebbe perfetto, altrettanto a disagio nei locali dei bassifondi del nostro Jelling. Il personaggio di Fiorella Garrett, con la sua vivacità e intelligenza, dà a tutta la storia un tono brillante e mondano, inserendo in una vicenda bostoniana le rivalità, le tensioni, le manie del mondo letterario milanese anni '40. Si potrebbe persino fare un gioco, e provare a indovinare chi fossero nella realtà i protagonisti del romanzo." (Dalla prefazione di Cecilia Scerbanenco)
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