Se da una parte c'è chi nega l'esistenza di un essere divino e vede i miracoli come coincidenze o eventi naturali, dall'altra c'è chi, come me, sente la presenza di una forza superiore e crede nella sua capacità di intervenire nella vita delle persone. La mia esperienza mi ha messo in contatto con il dolore, la sofferenza e la fragilità umana. In un attimo, ho sperimentato e toccato con mano la fine, l'oscurità del silenzio, il vuoto che sembrava inghiottirmi. Ma poi, senza preavviso, è tornata la luce. Una luce che non era solo quella delle lampade dell'ospedale, ma qualcosa di più grande e potente. Ho sentito il tocco di Dio, la sua mano che mi sollevava dalle tenebre. E ho capito che, in fondo, il dolore e la sofferenza possono essere la chiave per trovare la propria strada realizzativa.