Ora et labora. Preghiera e lavoro. Monasteri, Chiese e industria accanto alle acque di Bologna
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La chiesa di San Nicolò di San Felice è oggi un triste rudere che spicca nell'ordinata e vivace via San Felice con la sua facciata scrostata e con l'elegante portico in stato di degrado e abbandono. Tuttavia questo edificio fino all'ultima guerra spiccava nel panorama cittadino per la sua eleganza e per le sue opere d'arte. La narrazione della sua storia e della storia della sua comunità parrocchiale potrà accompagnare l'azione di moderni mecenati intenzionati a riqualificarla e rivitalizzarla. Il santuario di Santa Maria della Pioggia e il complesso dell'ex orfanotrofio di San Bartolomeo di Reno ci riportano a tempi in cui il canale di Reno caratterizzava decisamente la zona: la chiesa dei Mercanti, sorta nel 1208, rendeva sacra un'area di mercato e commerci presso il canale che scorreva in via Riva di Reno. Divenuta alloggio per pellegrini e poi benemerito orfanotrofio maschile, la chiesa di San Bartolomeo cedette il posto al santuario di Santa Maria della Pioggia nella devozione dei bolognesi. La chiesa dei Santi Nàbore e Felice ci riporta indietro ai primi secoli del Cristianesimo, con la cripta di San Zama dall'architettura romanica, ormai rara nel panorama degli edifici di culto bolognesi. A lungo sede di una comunità benedettina maschile e poi di monache clarisse, fu "nascosta" agli occhi dei cittadini dalla fine del XVIII secolo fino a pochi anni fa, essendo stata trasformata nella sede dell'Ospedale Militare.
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