Gino Maioli. Le Olimpiadi di un romagnolo
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Da un'idea di Josefa Idem. Sarebbe riduttivo indicare questo libro soltanto come la biografia di Gino Maioli, nato nel 1939, ciclista approdato alla fisioterapia, campo nel quale può vantare cinque partecipazioni olimpiche. Si presenta infatti come una sorta di "manuale sportivo-filosofico" in cui alle vicende umane e professionali fanno eco considerazioni che trascendono il dato biografico, condensate in quella frase ripetuta come un ritornello: "Male che vada, farò il contadino". La passione per la bicicletta, le sfide, le competizioni diventano qui l'occasione per snocciolare concetti preziosi, come la capacità di reinventarsi, l'empatia e la forza di certi sogni sognati coi piedi piantati per terra. Dall'incontro tra tre donne - la pluri-campionessa olimpica di canoa Josefa Idem, la scrittrice e attrice Francesca Mazzoni e la giornalista Sofia Ferranti - prende il via un tributo non solo a un personaggio irripetibile, ma anche alla 'romagnolitudine' di cui questo 'sportivo dalle mani d'oro' si fa portavoce. Certe storie meritano di essere raccontate perché sono un luogo in cui universale e particolare danzano tenendosi a braccetto. La vita di Maioli è una di queste.
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