Benedetto Croce. Una vita per la nuova Italia
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"Che per uno dei massimi protagonisti della cultura europea della prima metà del Novecento sia opportuna una nuova biografia è da tempo giudizio corrente tra gli studiosi. In effetti appare ormai per più versi inadeguata quella pubblicata nel decennale della morte da chi per mezzo secolo fu accanto a Benedetto Croce come collaboratore, segretario e amico. La biografia di Fausto Nicolini, uscita nel 1962, era a monte, e pertanto inevitabilmente ignara, di un imponente lavoro critico e documentario venuto alla luce nel corso dei decenni seguenti, una volta peraltro estinto il vincolo ventennale da Croce imposto alla consultazione del proprio archivio. I sessant'anni trascorsi dalla pubblicazione della biografia di Nicolini non sarebbero stati comunque molti se nel frattempo la figura di Croce si fosse in qualche modo ristretta a un episodio, importante quanto si voglia ma ormai archiviato, del Novecento italiano, come in qualche modo avrebbe potuto far presagire la tenace ostilità a cui essa andò incontro dagli anni Quaranta in poi (di ostilità a dire il vero ne incontrò sempre, ma variamente intonata, e quella del lungo secondo dopoguerra ebbe motivi suoi propri, e già allora se ne poteva avvertire il carattere ideologico più che critico, e soprattutto il tratto provinciale che rimproverava al proprio bersaglio). Sono invece tanti se, com'è appunto avvenuto e a dispetto di quell'ostilità, si è sentito il bisogno di continuare a lavorare intorno alla sua opera e ai molteplici aspetti della sua azione. Cosicché l'interesse complessivo non ha cessato di crescere, affrancandosi in maniera sempre più decisa da una vicenda di adesioni e di ripulse che in nessun caso può più essere la nostra, perché semmai richiede, tale vicenda, di divenire oggetto di una pacata storicizzazione." (dalla Prefazione)
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