La professoressa Aglietti non era Robert Capa
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Quando si scopre che Rosalinda Aglietti, un'insegnante di lettere alle soglie della pensione, è stata strangolata nella sala docenti del prestigioso liceo classico "M. Scevola", con una funicella per il salto delle manopole verdi, la domanda corre di bocca in bocca. L'ispettore Pietro Spada, detto non a caso Spartaco, e il suo efficiente vice, Giovanni Trombetta, saranno così presto costretti a prendere atto che il male, cui da sempre danno la caccia, può insospettabilmente annidarsi anche all'interno di un'istituzione che, per sua stessa natura, dovrebbe rappresentare il trionfo dell'ordine, del rigore morale e della legalità. La loro indagine, resa ancora più determinata dalla coincidenza che Spada è stato un ex allievo, tanto della vittima, come dell'Istituto -di cui non può non registrare i molteplici cambiamenti rispetto al suo passato di liceale-, li porterà man mano a contatto con tutta una serie di novità, personaggi e testimoni che, rivelando ciascuno un pezzetto dell'intricato puzzle, faranno pian piano affiorare insospettabili ingiustizie e sotterranei ma autentici garbugli. Un serrato percorso a ostacoli che pare procedere nella direzione di un'indagine tradizionale ma che si risolve in un sorprendente colpo di scena finale. E se la realtà fosse ben diversa da quel che si è mostrato?
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