Si tratta di una vicenda storico-romanzata ambientata nel Cinquecento veneziano in un convento di monache benedettine situato in una piccola isola della laguna: Sant'Arian dei Morti. La curiosa denominazione dell'isola, realmente esistente in uno sperduto angolo a nord-est, permette all'autore di ipotizzare una storia ambientata tra patrizi, monache, pescatori, biblioteche, prostitute, giudici, orfanelle, pirati, trombe marine e perfino maiali e pantegane. Su tutti si impone la figura di Elena, uscita da una famiglia patrizia, che viene confinata a forza nel monastero per una gravidanza illegittima. L'autore accompagna la progressiva maturazione del carattere della protagonista che attraverso varie difficoltà diviene col tempo una badessa rispettata e amata. Attraverso flashback storici che descrivono gli avvenimenti, che hanno preceduto la fondazione del monastero, si sviluppa l'evoluzione della vicenda che comprende anche una delicata storia d'amore. Coloriti personaggi di contorno accompagnano il lettore fino alla tragica comparsa della peste che giustifica così il singolare il nome dell'isola. Una giovane dai capelli rossi costituisce alla fine una sorpresa inattesa.