Luigi Capello. Profilo di un generale italiano
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Al generale Luigi Capello si devono le principali conquiste del Regio Esercito durante la Grande Guerra. Il suo nome è però rimasto legato al rovescio di Caporetto. L'analisi della damnatio memoriae che tuttora perseguita la figura del Generale ha condotto alle vere cause di una rimozione tenace e accanita che affonda le proprie radici ben prima della grave sconfitta subita dall'Italia: la ragione di tale condanna morale è da ricercarsi nella dissonanza fra la forma mentis vulcanica di Luigi Capello e le consuetudini (saldamente radicate) proprie dell'ambiente militare. A ben vedere i luoghi comuni che lo contrapposero al generale Cadorna e che lo dipinsero alla stregua di un Comandante crudele (il macellaio) non trovano rispondenza nei fatti: l'origine di essi è da cercarsi nel lavoro della Commissione d'Inchiesta, teso palesemente a ridefinire le responsabilità sulla base di un preciso (e tutt'altro che imparziale) disegno politico. Anche le decise distanze dal Fascismo contribuirono a cancellare la memoria di Capello (nonché la persona, attraverso la condanna - in assenza di prove - a trent'anni di detenzione per un attentato alla vita del Duce).
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