È un libro fresco e gioioso, questo di Virginia Satir. È un libro profondo e scientifico, questo di Virginia Satir. E le due cose stanno insieme, come sono state sempre insieme nella sua pratica clinica e nella sua esperienza accademica. L'autrice ci prende per mano e ci conduce al centro di noi stessi, dove un'interessante rappresentazione teatrale sta avendo luogo: sul palcoscenico ci sono le nostre molte facce che si muovono più o meno armoniose, più o meno discinte, più o meno agitate. È ora di conoscerle tutte, queste nostre facce, è ora di rendere loro omaggio: apprezzeremo la nostra Forza, la nostra Intelligenza, il nostro Amore; ma ci imbatteremo anche nella nostra Rabbia, nella nostra Stupidità, nella Manipolazione. Le osserveremo da vicino: ognuna di queste facce ha qualcosa da dirci, dobbiamo essere pronti all'ascolto. Altrimenti ci ammaleremo di non amore. Conoscere le nostre facce è il primo step. Il secondo consiste nel costruire la ruota delle nostre risorse. Il risultato è la liberazione di energie necessarie per oltrepassare senso di vuoto e di indegnità, aprendosi verso il cambiamento. Con il rinnovato piacere di muoversi da ciò che è familiare verso ciò che non lo è, da ciò che è disadorno verso ciò che è adornato, per celebrare degnamente l'avventura della vita.