Juan de Segovia e il Corano. Convertire i musulmani nell'Europa del Quattrocento
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Prezzo online: € 25,00
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ISBN:
9788894498691
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Editore:
Villa Vigoni Editore
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Genere:
Storia
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Dettagli:
p. 302
Disponibile su prenotazione.
Contenuto
Nella primavera del 1456 Juan de Segovia portava a termine un Corano trilingue (arabo castigliano e latino) su cui aveva lavorato intensamente col "faqîh" musulmano Yça Gidelli. Lo riteneva fondamentale per il piano di conversione dei musulmani "via pacis et doctrine" concepito dopo la caduta di Costantinopoli (1453). Il libro indaga le origini e lo sviluppo del progetto di Segovia, dalle lezioni universitarie alle dispute con i musulmani, dai dibattiti di Basilea all'esilio presso il priorato di Aiton in Savoia, fino al destino dei suoi libri dopo la morte. Giudicando inutile l'attesa di miracoli, la predicazione in terra islamica e la crociata promossa dal papato, Segovia considerava la conoscenza scrupolosa del Corano indispensabile per i cristiani impegnati nel confronto col mondo islamico, ma anche per i musulmani, i quali, attraverso la loro legge, avrebbero compreso la dottrina cristiana. La proposta di Segovia rinvia non già a preoccupazioni legate alla tolleranza religiosa o a istanze pacifiste modernamente intese, né al metodo di studio dell'islam adottato dall'arabistica europea nel secondo Ottocento, e neppure a iniziative di dialogo interreligioso novecentesche. Innervata dal lessico e dall'esegesi delle Scritture, essa è da ricondursi alla pratica del confronto tra dotti cristiani e islamici che, discussa con interlocutori come Niccolò Cusano e Enea Silvio Piccolomini, Segovia riteneva la sola soluzione efficace per arginare le guerre e persuadere i musulmani a convertirsi volontariamente alla fede cristiana. [Testo dell'editore]
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