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Essere Marta nel medioevo. Le donne, le guerre, gli amori

di Oldoni Massimo

  • Prezzo online:  € 35,00
  • ISBN: 9788855224130
  • Editore: Donzelli [collana: Saggi. Storia E Scienze Sociali]
  • Genere: Storia
  • Dettagli: p. 336
Disponibile su prenotazione.
Spese di spedizione:
3,49 €

Contenuto

Questo libro segue la traccia lasciata da Marta di Betania che, nella tradizione evangelica, accoglie nella sua casa un ospite inatteso e straordinario. Marta non č solo colei che rassetta in cucina; Marta č il simbolo della vita attiva e a Marta quell'ospite rivela cose mai dette a nessuno. Come Teresa Batista, che accompagna i capitoli del libro, Marta č donna di amori e di guerre, di fedi e di scelte dove la donna del Medioevo celebra Dio e la propria personalitą. Essere Marta vuol dire essere dentro le cose, esserne vittima oppure ordinatrice, caritatevole o vendicativa, ma significa anche essere colei che accoglie: l'impegno personale, le aspirazioni, il misurarsi con i molti disagi e con il rischio dei sentimenti. Il Medioevo non lascia molte alternative al grafico sociale della donna chiusa in ruoli subalterni o soltanto familiari. Invece esistono comportamenti femminili che eludono questa geografia e prendono la scena. Si tratta di vere protagoniste, donne famose, anonime o dimenticate, personaggi che letteratura, storiografia e poesia raccontano tra colori, voci e silenzi. Nell'immagine di copertina Vermeer dipinge Marta che offre il pane: č una donna che rappresenta, oltre il tempo, la vita attiva; č una donna che agisce, nutre, prega e s'impegna. Tutte le donne della storia sono modi di essere Marta e reggono il mondo. Nell'universo sociale cosģ mutevole e difettivo la vita attiva si esprime nell'amore, ma anche nelle guerre, nelle rivalitą per il potere, nella gestione della caritą e delle accoglienze, nelle devozioni e nei tradimenti. La vita febbrile e la facile morte: sono le due estremitą di un segmento di esistenze dove regine, devote e assassine, affiancano le solitudini drammatiche di principesse emarginate, e le donne virtuose e sapienti, monache o laiche, non si meravigliano ai licenziosi abbandoni di chi segue l'illusione di sentirsi diversa per non essere inquieta. Marta opera in un teatro di scene incessanti dove si muovono indimenticabili fisionomie di un modo d'essere donna nel Medioevo.

Vuoto