Grazia Deledda. Vita culturale e familiare nella Roma nel primo Novecento
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A cinque anni dalla pubblicazione di Grazia Deledda una vita per il Nobel e Deledda-Biasi il visibile narrare (Carlo Delfino editore), Maria Elvira Ciusa con Grazia Deledda: vita culturale e familiare nella Roma del primo Novecento completa la sua indagine sulla scrittrice, rivelandone gli aspetti più intimi legati alla quotidianità. Questa volta l'attenzione è rivolta a raccontare, attraverso fonti primarie e documenti di difficile reperimento, la vita di Deledda a Roma dove trascorse la maggior parte della sua esistenza e scrisse quasi tutti i suoi romanzi. L'autrice pone inoltre l'accento sull'importanza del carteggio con il marito Palmiro Madesani e coi figli Sardus e Franz. Un capitolo è dedicato anche al tenero rapporto familiare intercorso con le sorelle Nicolina e Peppina. Di Palmiro si sapeva finora ben poco. Dalle lettere prese in esame emerge l'effettivo ruolo che svolse nell'esistenza di Grazia quando, in vacanza lontana da Roma, gli confidava il suo quotidiano fatto di incontri con personaggi illustri della cultura del tempo, di ciò che leggeva e scriveva. Nel carteggio con i figli affiora, oltre che la generosità di madre esemplare e di affettuosa educatrice, il suo spirito ricco di humour e senso pratico. Fa da sfondo la vita sociale ed economica della Capitale, che divenne negli anni Dieci e Venti centro di dibattito sul linguaggio internazionale delle arti, un dibattito che Deledda seguì da vicino, dato il suo profondo interesse per le espressioni artistiche a lei contemporanee.
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