Lucio Elio Seiano. Il potere all'ombra dell'imperatore Tiberio
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Nella vita di Seiano - il prefetto del pretorio dell'imperatore Tiberio - ci sono tutti gli elementi per un noir. Ben Jonson - il drammaturgo amico e rivale di Shakespeare e autore della tragedia Sejanus: His Fall - se ne era accorto già nel Seicento. L'ascesa da origini equestri al consolato, ricoperto addirittura insieme al principe stesso. Le calunnie per aumentare il proprio potere a scapito di membri della famiglia imperiale. L'uso di "agenti provocatori" per accusare gli avversari. L'adulterio con la nuora dell'imperatore. I processi a intellettuali e aristocratici. La crescita esponenziale della sua influenza a Roma dopo l'allontanamento di Tiberio a Capri. Fino al colpo di scena finale: un'improvvisa lettera del principe al senato che, invece di consacrare Seiano coreggente di fatto, condanna a morte l'ignaro praefectus. A chiosa di una carriera maledetta da molti c'è anche l'accanimento del popolo sul suo cadavere, poi gettato nel Tevere. Ma chi è stato davvero questo cavaliere odiato dalle fonti aristocratiche antiche? Un "mostro" che congiurava per diventare imperatore? Un docile strumento del tiranno Tiberio? Un arrivista disposto a tutto? Di certo, un personaggio controverso che ha segnato l'età tiberiana e suscitato, negli antichi e nei moderni, interrogativi sull'ascesa al potere e i suoi pericoli.
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