ACCEDI

Nessun account trovato. Riprova.


Login
Orari Negozio:

Lunedì

: 15.30-19.30

Martedì-Sabato

09.00-12.30/15.30-19.30

Orari Negozio

Lunedi': 15.30-19.30
Martedi'-Sabato 09.00-12.30/15.30-19.30

I miei colpi di testa. Le scelte, i derby e gli scudetti di un centravanti con la valigia

di Serena Aldo

Disponibile su prenotazione.
Spese di spedizione:
3,49 €

Contenuto

Nato calcisticamente nel Montebelluna, nel 1978 esordisce in Serie A con l'Inter contro la Lazio, e segna il suo primo goal. Da quel momento in poi, la sua carriera vive fasi alterne: dopo l'Inter, infatti, "scende" in Serie B prima col Como e poi col Bari, poi ritorna all'Inter nell'81, l'anno successivo è al Milan, poi di nuovo all'Inter e, infine, nell'84 è al Torino e nell'85 alla Juventus di Boniperti. Ma, se la sua carriera lo porta a essere girovago, lo stesso non si può dire del suo talento, che procede in linea retta: nitido, evidente e decisivo. In area di rigore, grazie alla sua agilità e alla precisione dei suoi colpi di testa, è un giocatore che fa la differenza. Tre scudetti vinti con tre squadre diverse. La convocazione in Nazionale. Tanti goal segnati, ovviamente molti contro ex squadre. Un vero e proprio bomber di razza: devastante nel gioco aereo, potente nella conclusione, soprattutto di sinistro. Spesso uomo derby, anche perché fra Torino e Milano di derby ne ha giocati molti e su tutte le sponde. Forse proprio per questo è la persona che meglio può presentare il derby per eccellenza, quello d'Italia. Finita la sua carriera di giocatore nel 1993, Aldo Serena non abbandona però la sua più grande passione: il calcio. E infatti inaugura una seconda fase della sua vita, quella in cui veste i panni del telecronista per Mediaset. In questa biografia, genuina, schietta e venata di malinconica tenerezza, Aldo Serena si racconta per la prima volta. Non ripercorre soltanto l'esperienza vissuta nelle squadre che ha attraversato, non si limita a ricordare i goal e le partite più significative, ma conduce il lettore all'interno di un mondo che ha fatto suo, dentro e fuori dal campo, e che ha sempre rappresentato il suo ideale più grande.

Vuoto