Lettera a uno zio che voleva cambiare il mondo. Agostino Biagi, missionario francescano, pastore battista, antifascista, traduttore della Divina Commedia in cinese
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Contenuto
Agostino Biagi ha vissuto la sua vita all'insegna delle passioni: per Dio, come missionario francescano prima e pastore evangelico battista poi; per la vita, lottando strenuamente in favore di essa durante le due guerre mondiali; per la giustizia, come strenuo oppositore di ogni iniquità operata da qualsiasi sistema di potere (Chiesa o Stato che sia), per lo studio e l'insegnamento. Per esse ha sopportato miseria ed emarginazione. La pronipote del Biagi, Mara Carocci, già onorevole della Repubblica, instaura un dialogo con il prozio e ne racconta le vicende e la vita travagliata a partire dalle lettere di famiglia, da documenti storici e amministrativi. Nato a fine Ottocento ed entrato in convento a soli dodici anni, Biagi chiede, giovanissimo, di essere mandato in Cina come missionario francescano e lì si innamora della lingua e della cultura cinese. Amore, questo, che non verrà mai meno nel corso della sua vita e che si manifesterà attraverso numerosi scritti tra cui erudite traduzioni anche della Divina Commedia che sono attualmente oggetto di studio in Accademia della Crusca. Prefazione di Vittorio Coletti e postfazione di Luca Pisano. Appendice iconografico inedito.
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