Quello che non ti ho potuto dire
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«Trovare le parole per esprimere le nostre emozioni non è mai facile, e quando quelle parole saranno le ultime dette a un nostro caro, le ultime che quella persona ascolterà prima di lasciare la sua vita, è ancora più difficile. Basterà un "ti voglio bene"? Un "ti amo"? Forse qualcuno ha bisogno di tirare fuori quel "perdonami" che stringeva in gola da troppo tempo, magari per orgoglio, magari per timidezza. Forse per qualcun altro sarà più importante dire: "Ci sono, sono qui". O forse per questo basta far sentire la propria presenza fisica, con un gesto, uno sguardo, stringendo una mano sempre più debole, baciando una fronte sempre più fredda. Quando la morte non sopraggiunge, inaspettata, è così, in genere, che ci si immagina gli ultimi istanti di vita della persona amata, o ci si augura i propri. La possibilità di un ultimo sguardo, un ultimo saluto, un ultimo abbraccio. La possibilità di dirsi addio. Pagina dopo pagina scopriamo esistenze, luoghi, storia, arte e memoria, facciamo nostre le lettere di saluto di persone lontane nella morte e per sempre vicine nell'amore.» (Sara Perinetto)
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