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Piccola enciclopedia degli ultracorpi. Vol. 3

di Pallotta Alberto

Disponibile su prenotazione.
Spese di spedizione:
3,49 €

Contenuto

Se negli Stati Uniti gli anni Cinquanta segnarono l'avvento dei B-movies di fantascienza, spesso ispirati dalla metafora invasione aliena/pericolo comunista, in Inghilterra, con l'avvicendamento tra il governo laburista e quello conservatore e la salita al trono di Elisabetta II, nonostante il raggiungimento di una stabilità economica maggiore si assistette a una diserzione delle sale cinematografiche. Forse la colpa era della televisione, o magari gli inglesi erano più votati al risparmio rispetto agli americani, fatto sta che la crisi del cinema proseguì, fino all'avvento di una novità risolutiva. La svolta si ebbe con la casa di produzione Hammer, che portò sullo schermo classici dell'orrore sanguinolenti ma con un tocco di sensualità, grazie alla presenza di procaci fanciulle. La critica impallidì e lanciò accuse di sadismo gratuito, ma il pubblico ne fu entusiasta. Adorava le storie di tenebrosi e crudeli gentiluomini come Dracula o il Barone Frankenstein, interpretati da Christopher Lee e Peter Cushing. Fu un'efficace risposta ai film horror americani, che avevano come protagonisti Vincent Price e ancor prima Bela Lugosi. La Hammer non si accontentò di riportare in sala il brivido ma si cimentò anche con la fantascienza, e centrò definitivamente il successo con la serie del Dottor Quatermass. Con un'accorta politica di contenimento dei costi, sfornò pellicole a ripetizione e portò a termine una piccola rivoluzione nell'industria cinematografica inglese con film che oggi sono consacrati al culto. Un capitolo della grande storia dei B-movies non poteva che essere dedicato a loro.

Vuoto