Malga Silvagno. Il giorno nero della Resistenza vicentina (Nuova Edizione)
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Prezzo online: € 25,00
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ISBN:
9791220099356
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Editore:
Du
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Genere:
Storia Locale
4 Copie Disponibili
Contenuto
Autunno 1943. Sulle pendici dell’Altopiano dei Sette Comuni si consolida un consistente distaccamento partigiano sorto dalla fusione tra un gruppo di apolitici renitenti alla leva e quattro militanti comunisti reduci dal confino. Sul distaccamento convergono gli interessi contrastanti delle organizzazioni clandestine che stanno abbozzando le prime forme di resistenza armata: il Comando Militare Provinciale di Vicenza, a guida badogliana; un secondo Comando Militare Provinciale, denominato "CMP Dalla Pozza"; la Federazione vicentina del PCI; il Comando regionale delle Brigate “Garibaldi” e un gruppo di ufficiali in forza al Distretto Militare del capoluogo.
Le prime azioni armate promosse dai quattro comunisti provocano una frattura insanabile con la componente apolitica del distaccamento che non approva il loro attivismo. Sobillati da un ambiguo personaggio, Renato Ageno, impiegato militarizzato presso il Distretto di Vicenza con provata intimità con gli ambienti fascisti, alcuni giovani si presteranno ad assassinare i quattro comunisti e a nasconderne i cadaveri.
Un rastrellamento condotto da reparti nazifascisti una decina di giorni più tardi porterà alla cattura di tre dei quattro giovani maggiormente indiziati per l’assassinio, che saranno fucilati all’interno del Castello inferiore di Marostica. Il quarto indiziato, arruolatosi nelle file della Polizia Ausiliaria di Vicenza, morirà nel novembre 1944 al centro di un’oscura vicenda che rivela i contatti in corso tra la Resistenza moderata e alcuni esponenti del fascismo vicentino per una resa pacifica e senza spargimento di sangue.
Le indagini condotte dopo la Liberazione dalla Federazione vicentina del PCI metteranno in luce le circostanze in cui l’eccidio fu consumato, permettendo di risalire ai nomi dei presunti responsabili, morali e materiali. Ciò malgrado, al pari di tante altre morti misteriose avvenute a causa del dissidio tra le due anime della Resistenza, l’autonoma e la comunista, nessuna inchiesta ufficiale fu mai promossa e l’episodio finì nel nulla: altri quattro cadaveri scomodi che la ragion di stato volle far scomparire in uno dei tanti armadi della vergogna di cui questo paese sembra non poter fare a meno.
La ricerca qui riportata, basata su una documentazione inoppugnabile, restituisce alla storia e alla memoria collettiva, dopo quasi settant’anni di oblio, quattro partigiani brutalmente assassinati da altri quattro partigiani.
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