Eleanor Marx traduttrice vittoriana e militante ribelle
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Ormai da alcuni anni Eleanor Marx (1855-1898) è al centro di un dibattito in cui s'incrociano i temi del femminismo tardovittoriano, la storia del socialismo e, non ultimo, il ruolo del traduttore come mediatore culturale. Figlia prediletta di Karl Marx, Tussy (come era chiamata in famiglia) ebbe il privilegio di crescere in un ambiente poliglotta, ricco di stimoli politico-culturali e di cosmopolitismo letterario. Furono gli anni formativi ad alimentare in lei una visione del mondo a metà strada fra romanticismo, utopia socialista e ribellismo bohémien. Misurandosi con la complessità di una militante ansiosa di 'inventare' il futuro, questo volume si propone di presentare Eleanor Marx come una traduttrice vittoriana che, sempre controcorrente, diede un contributo rilevante alla storia della cultura europea, non solo traducendo in inglese importanti classici (Flaubert, Ibsen, ecc.), ma anche proponendo una serie di originali interventi sulla letteratura inglese e sulla pratica e teoria della traduzione. Di qui il ritratto di una ribelle che, contro l'ortodossia di una borghesia sempre più retriva, contro il persistente maschilismo dell'epoca, mirò a innestare il suo ruolo di traduttrice su quello di attivista socialista impegnata a lavorare a tempo pieno per l'emancipazione delle donne.
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