Fare l'Italia. Lettere e e proclami
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Si diceva un tempo di qualcuno, scandalizzati, "ha parlato male di Garibaldi!", tanto era l'amore dell'italica collettività per "l'eroe dei due mondi", artefice primo dell'Unità del nostro paese. Da molti fu però criticato per averlo consegnato alla monarchia piemontese, dicendo, con tragica coscienza della contraddizione, il suo famoso "Obbedisco!". Di questo gesto egli stesso ebbe a pentirsi, deluso del nuovo ordine, esiliandosi volontariamente nella piccola isola sarda di Caprera. Socialista, fu universalmente famoso, e per decenni uno dei personaggi più amati dagli europei. Le sue azioni vennero cantate dai rivoluzionari di ogni paese. Il suo volto servì di simbolo, dopo il 1945, per l'unità delle sinistre. Oggi, nel disastro della nostra scuola e nella dimenticanza del nostro passato e dei suoi personaggi più alti, è sacrosanto che lo si riscopra e che se ne consideri l'esempio. Viva Garibaldi! Prefazione di Renato Zangheri.
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