Inferno, Canto XX. Dante e la magia
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Prezzo online: € 16,00
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ISBN:
9788899661908
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Editore:
La Vela (viareggio) [collana: Studi Culturali]
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Genere:
Letteratura, Storia E Critica
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Dettagli:
p. 200
Non Disponibile
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Contenuto
Veggenti ai quali "veder dinanzi era lor tolto", "magiche frodi", "le triste che lasciaron l'ago, la spuola e 'l fuso", ossia le donne che abbandonano le attività consuete per darsi alla divinazione e alle malìe: nel Canto XX dell'Inferno, Dante mette in scena una parata di personaggi dell'antichità, come Manto e Tiresia, di indovini del suo tempo, quali Michele Scoto e Guido Bonatti, di anonimi praticanti di arti interdette; naturalmente guidato da Virgilio, che nel Medioevo godeva di una fama di mago e negromante. Può sembrare paradossale, ma la civiltà del tempo era permeata di forme di pensiero che noi oggi definiamo "magico": se l'intero Canto è rivolto alla punizione inflitta agli indovini, il rapporto di Dante e dei suoi contemporanei con la cultura magica è assai più sfumato e complesso, quasi ineluttabile, come mostrano le eccezioni costituite agli occhi dell'Alighieri dai mirabilia cortesi e dall'astrologia. Finora trascurato, il Dante "magico" merita di essere scoperto.
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