Vocazione e custodia del senso di veritą. Saggio sulla poesia di Francesco Belluomini
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Contenuto
Marco G. Ciaurro affronta il mondo variegato e complesso di Francesco Belluomini concentrandosi su un nodo fondamentale: la poesia in relazione alla conoscenza e alla veritą e, di conseguenza, il linguaggio come accadere dell'essere e dell'esserci. Una prospettiva complessa dalla quale emergono risultati interessanti a partire dai vari riferimenti metaforici e filosofici esistenti, ma al contempo la coscienza che si sta affrontando un poeta non assimilabile in alcuna scuola o corrente. Una voce libera, quella di Belluomini, che dimostra questa sua indole nella prassi sino a giungere, alcune volte, alla libertą del significante rispetto al legame incalzante del significato. Le opere prese in esame sono diverse, eppure per Ciaurro l'apice della riflessione va indicato in "Occhi di gubģa", testo nel quale, sulla linea Char-Blanchot, si ha un incontro, e uno scontro forse, con l'ignoto. La poesia, a questo punto, si manifesta come una necessitą ontologica ma al contempo permette di ponderare la scrittura di Belluomini tra Storia e Teoria, individuando il linguaggio come vera e propria entitą dell'Io. (Giuseppe Manitta)
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