La poesia di Pietro Zovatto. Antologia «L'anima sul davanzale»
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E che cosa si può dire al termine di una esistenza quando si arriva alla soglia del grande mistero di fronte alla morte ineludibile passaggio. Fu il grande e discutibile Rousseau a dire che nella morte noi vediamo la verità totale dell'esistere. Eppure in questa situazione degli estremi "Perché", della ricerca di senso da dare all'esperienza del vivere nostro quotidiano ci troviamo a tentare un momento di sintesi nel balzo della trascendenza. Una antologia, un trascegliere i versi che si ritengono espressivi di un itinerario di emozioni lungo il cammino dell'intelligenza contemplativa ci riportano a vedere ciò che siamo stati e a intuire che dopo la morte non c'è il baratro del niente (come dice Leopardi), ma la vita continua in una dimensione di pienezza da non potersi dire a parole piane e usuali. Prospettati in questo avvolgimento di luce suprema si sfidano tutti i scetticismi per riposare nella sponda di Cristo dopo aver combattuto la buona battaglia e aver toccato il fuoco del vero e del bello.
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