Guardia medica. La continuità assistenziale in medicina generale
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La sempre maggiore carenza di medici in Italia ha incrementato ulteriormente negli ultimi anni il numero di camici bianchi che hanno la possibilità di svolgere, come prima esperienza lavorativa, il servizio nella Continuità Assistenziale. Si allarga quindi la quota di giovani medici che vivono il salto dal percorso di studi universitari alla realtà delle cure territoriali. L'impatto non è sempre semplice e spesso genera nel professionista ansie legate non solo alla limitata esperienza nella gestione totalmente autonoma del paziente, ma anche alla realtà assistenziale profondamente diversa da quella vissuta in ambiente universitario-ospedaliero. Per questo motivo è importante fornire un riferimento che rimoduli le conoscenze già apprese nel corso di laurea sulle esigenze del setting territoriale e integri il bagaglio di competenze con gli elementi specifici della Continuità Assistenziale. La seconda edizione di quest'opera prosegue quindi nell'intento di affrontare la Continuità Assistenziale nella sua effettiva complessità, giocando la sfida di realizzare un testo che sia contemporaneamente esaustivo e di facile accesso quando è necessario risolvere dubbi nell'immediato. Sono stati aggiornati i contenuti alle ultime principali linee guida disponibili. Imprescindibile l'aggiornamento in tema di SARS CoV-2, non solo per quanto riguarda la patologia, ma anche per ciò che concerne l'attività delle USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale), che coinvolge i medici di Continuità Assistenziale nella assistenza a domicilio dei pazienti affetti da Covid-19. È una nuova funzione che implica specifiche conoscenze cliniche, procedurali (per es., utilizzo dei dispositivi di protezione individuali), psicologiche, per la gestione del rapporto con il paziente in una situazione mai vissuta prima.
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