Andrea Palladio e il lessico dell'ordine architettonico nei "Quattro libri" (1570)
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La fama e l'aura tributate a Palladio nei secoli fino ad oggi, non hanno impedito che restassero delle 'zone d'ombra' storico-interpretative, specie sulla sua produzione teorica rappresentata dai "Quattro Libri di Architettura" del 1570 che hanno, al proprio interno, un "Corpus nascosto della Venustas" cioè un lessico architettonico estremamente raffinato, nato dal pragmatismo materico palladiano, ma originato anche dalla volontà tassonomica di dominare la Disciplina, anche all'insegna dei rapporti filologici e linguistici con il circolo di Daniele Barbaro, e l'Aristotelismo e il Platonismo padovano. Frammentare per singole attestazioni e poi ricomporre il testo palladiano per àmbiti semantici univoci; presentare quel lessico, in maniera del tutto inedita, in versione alfabetica (da "Abaco" a "Zocco" ); porlo in stretta relazione morfologica con le ricche rappresentazioni delle bellissime Tavole che accompagnano il Trattato, costituisce un approccio ad oggi mai adeguatamente sondato.
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