La storia è un'affamata predatrice di uomini, dei loro ideali e delle loro vite, le butta nel calderone dei tempi rimescolandole così a lungo che quasi niente ne rimane a galla e da quel poco che ne resta, riaffiorano le scarse cronache del tempo che a fatica riescono a sopravvivere alle nebbie dei secoli. Ancora più difficilmente sopravviveranno se qualcuno si adopera per inquinare questo brodo primordiale, aggiungendone ingredienti estranei buttati nella pozione a proprio uso e consumo e soltanto per i propri biechi interessi. Ed è per questa ragione che ad onor del vero vi voglio raccontare di mio padre Angelo Monti, di chi fosse e di come abbia vissuto. Il mio raccontare sarà come un volervi mostrare una vecchia fotografia, forse sbiadita dal tempo, guardatela, giudicatela se volete vi è concesso in quanto giudici e lettori, non troverete macchie ma una luce tenue che accenderà gli occhi di quel vecchio ritratto donandogli una nuova vita. L'ultima sua sfida che io indegnamente raccolgo ed è così che ad onor del vero la sottopongo al vostro giudizio.