La ghianda e la spiga. Giuseppe Di Vagno e le origini del fascismo
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Giuseppe Di Vagno fu il primo parlamentare vittima dello squadrismo fascista. Ancora oggi la sua vicenda interpella il tribunale della nostra coscienza civile. L'opera, che appare nel centenario della morte del deputato pugliese, avvenuta il 26 settembre 1921, in primo luogo si propone di ricostruirne vita e pensiero, dai primi anni della formazione all'impegno pacifista e antimilitarista, dall'assistenza agli sfollati durante la Grande Guerra alle lotte per l'unità del Partito socialista italiano, dai soprusi dello squadrismo fascista all'elezione in Parlamento. In secondo luogo, cerca di inquadrare la vicenda all'interno della genesi del fascismo. In tal senso, l'omicidio Di Vagno, secondo l'autore, costituì per Mussolini il colpo di grazia al fragile tentativo di realizzare a livello nazionale il Patto di pacificazione con le altre forze politiche del Paese. In più, rappresentò, sul momento, il crollo degli ideali di libertà e riscatto che, incarnati nel parlamentare e veicolati dalla sua parola, avevano trovato un grande seguito in Puglia. Visto in questa luce, il delitto costituisce uno dei passaggi chiave nel processo che portò alla dittatura fascista.
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