Terronia felix. Gouaches e feuilleton dal novello grand tour
Disponibile su prenotazione.
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"Dopo tanti lavori impegnati, la scrittrice e saggista sudista Marina Salvadore ci regala la sua ultima, anomala opera; stavolta - a parte rari toni lirici - in chiave ironica e 'spensierata da far pensare'. Terronia Felix è un estemporaneo zibaldone che cade come il cacio sui maccheroni in tempi di pandemia covidiana e di reclusione domiciliare, utile all'esercizio del pensiero, come mai nel presente periodo di forzato e decerebrante isolamento sociale. La narrazione, spesso canzonatoria, ha il rutilante ritmo di una Tammurriata: affronta temi impegnati fungendo - e non fingendo - da sprone per coscienziose ed approfondite riflessioni; un modo persino indolente e indolore per interrogarci sul chi siamo stati e sul chi oggi siamo... o, meglio, ci ritroviamo ad essere 'ridotti'. Un'opera che si adatta magicamente allo stile che ciascun lettore vuole conferire alla propria lettura: divertente ed ironica dopo una giornata impegnativa, liberatoria o anche caustica, dopo la costrizione tra le mura domestiche, formativa perché informativa, anche sui banchi di scuola da cui ci si approccia alla vita. Una preziosa raccolta di aneddoti, esperienze, riflessioni tra il serio ed il faceto, tra 'il nordico e il sudicio', attraverso la 'deportazione' della vita in Lombardia e quella Napoli in cui, nonostante la 'fantapolitika' e il 'coyonavirus', tutti tendono a tornare e ritornare per quel viaggio che spazia dal 'Frijenno e Magnanno' fino alla 'Camorra e Tammorra', tra due mondi diversi eppure uguali, dove sventolano alla stessa maniera 'bandiere e mappine', dove ciò che 'al Nord è ricchezza al Sud diventa monnezza', una contrapposizione di due mondi 'sottosviluppati eppure sviluppati sotto', dove in questo 'gOrgoglio meridionale' tuttavia non mancano le eccellenze 'locali': dal prof. Giulio Tarro a 'Publio Cornelio Scipione Contrada', da Padre Giuseppe Rassello a 'L'Archimede napoletano', fino alla stessa autrice Marina Salvadore, capace (grazie alla sua napoletanissima 'cazzimma') di pubblicare un saggio meridionalista con una prolifica casa editrice di Torino, laddove... manco Garibaldi ed i suoi Mille poterono. E Mega...ride!" (Tony Fabrizio) Prefazione di Nicola Zitara.
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