Il cuore indocile. Come amare Alessandro Manzoni ai tempi della trap
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Forse non lo sapete, ma Alessandro Manzoni ha avuto un'infanzia come quella di Ghali e "I promessi sposi" segnano un'epoca, come "Nevermind" dei Nirvana. Certo, oramai siamo troppo connessi - e troppo distratti - per potercene rendere conto, ma Alessandro Manzoni ha ancora tanto da dirci. Molti degli eventi del nostro immediato presente e del nostro recente passato sono già raccontati nella vita e nelle opere del grande scrittore milanese. Viviamo in un mondo che stentiamo a capire, ma che ci può essere spiegato molto meglio da un autore nato più di duecento anni fa che da un opinionista televisivo. Prima che un autore, Manzoni è stato un uomo in carne e ossa, proprio come noi. Nel corso della sua esistenza, ha gioito e ha sofferto, ha riso e ha pianto, si è arrabbiato, si è innamorato, si è sconfortato e si è consolato. Ha vissuto abbastanza a lungo per meditare con grande acume su questa cosa tanto strana che chiamiamo vita e il suo pensiero è fluito nelle sue opere. Alessandro Manzoni non è sempre stato soltanto un ritratto stampato su un libro scolastico con accanto quattro dati da imparare per un'interrogazione. Anzi, lui è vivo e ci somiglia più di quanto possiamo immaginare. Timido e rabbioso, come molti rapper, creativo, distruttivo e geniale come una rockstar, Alessandro Manzoni è senz'altro uno di noi.
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