«È dell'uomo che devo parlare». Rousseau e la democrazia costituzionale
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Prezzo online: € 8,00
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ISBN:
9788870008579
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Editore:
Mucchi Editore [collana: Piccole Conferenze]
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Genere:
Scienze Politiche
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Dettagli:
p. 80
Disponibile su prenotazione.
Contenuto
Il contributo di Jean-Jacques Rousseau ha spianato la strada al rovesciamento dei rapporti sociali e politici esistenti e si pone a fondamento della definizione dell'ordine costituzionale che - in Europa continentale - ebbe origine con la Rivoluzione francese e che mise fine all'ancien regime. Eppure, egli rimane un autore "inafferrabile", dai mille volti. Il testo individua nel Rousseau "polemico", quello del Discorso sull'ineguaglianza, l'autore che getta le fondamenta del costituzionalismo democratico. È grazie alla forza dissacrante del filosofo ginevrino che la riflessione teorica del Sei e poi Settecento è riuscita ad approdare finalmente ad una ricostruzione realistica e conflittuale del "patto" sociale, riuscendo a guardare dietro di esso e a scorgere i concreti interessi che si pongono alla base del diritto e della democrazia costituzionale. Entro questa prospettiva di ricerca del fondamento del costituzionalismo democratico di natura conflittuale, l'analisi del più noto degli scritti di Rousseau - il Contratto sociale - appare invece rappresentare uno "scarto teorico", un passo indietro rispetto alle intuizioni giovanili espresse con virulenza e passione nei "Discorsi". Con la invenzione della "volontà generale" Rousseau rinuncia a dare forma ad una società democratica conflittuale e ripiega entro una prospettiva idealistica che fa ritornare in cielo proprio ciò che egli aveva richiamato in terra: la lotta alla diseguaglianza e la regolamentazione dei conflitti tra gli uomini. Partito dalla esigenza di "parlare dell'uomo", la conclusione cui giunge è invocare il cielo "per dare leggi agli uomini".
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