I guardiani dell'ortodossia. Alle origini del potere clericale
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«Il presente scritto č dedicato a Adriano Olivetti per due ragioni: un uomo fortemente dotato di spirito religioso, che con suo disappunto non sono mai riuscito a condividere, ha sempre visto con chiarezza e lottato apertamente contro la riduzione della religione a instrumentum regni; devoto alla comunitą nella sua concretezza territoriale, non si č mai chiuso in un gretto municipalismo. Posso testimoniare che nella nostra ininterrotta conversazione, dal 1948 al 1960, sempre mi č parso convinto, sul piano pratico e dal punto di vista teorico, che occorreva imparare a essere, nello stesso tempo, abitanti della comunitą e cittadini del mondo. In una societą smemorata e ormai posseduta da un'idea errata di sviluppo, che finisce per coincidere con l'espansione caotica e per mettere a repentaglio l'equilibrio eco-sistemico del pianeta, aggravando le disuguaglianze sociali, Olivetti insisteva nel dirmi che bisognava diffidare delle élite guardiane delle ortodossie e dei fondamentalismi, salvare le radici, la tradizione, la conoscenza ordinaria. Ho imparato da lui lo sviluppo a misura d'uomo...» (Dal Prologo)
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