A settant'anni dalla morte di George Orwell torna il suo libro più letto, una favola distopica che racconta il potere e la deriva che può subire un mondo che predica l'uguaglianza ma dimentica le persone. Capitanati dal saggio Vecchio Maggiore, dall'opportunista Napoleone e dallo spregiudicato Palladineve, i maiali conquistano la Fattoria del signor Jones ma dopo un breve periodo in cui la nuova società sembra promuovere i più alti valori morali, dalla giustizia all'istruzione all'animalismo, il mondo dei ribelli cambia radicalmente e diventa peggiore di quello che avevano combattuto. Conquistato il potere, gli oppressi si dimostrano peggiori degli oppressori, trasformano le regole, a partire da quella che predica l'uguaglianza. «Tutti gli animali sono uguali» diventa «Tutti gli animali sono uguali ma alcuni sono più uguali degli altri». A integrare e arricchire la favola distopica di Orwell, il testo del filosofo Étienne de La Boétie, scritto quando aveva appena 22 anni, aiuta a comprendere le forme più subdole del potere e della servitù. 50 pagine si straordinaria forza retorica sulla servitù volontaria, che contribuisce a legittimare e consolidare chi gestisce il potere. Due libri da leggere insieme, con un saggio introduttivo del filosofo Giuseppe Ferraro che fornisce una utile guida a entrambi.