Storia di un premio da «Linea d'ombra» a «Gli asini» 1992-2020
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Il premio (non venale) che ogni anno i collaboratori della rivista "Gli asini" destinano ad artisti e operatori italiani ha una lunga storia: è nato nel 1992 e ha cambiato nome a seconda delle riviste che nel tempo, seguendo uno stesso modello di lavoro di gruppo aperto al presente e alle sue tragedie e alle sue speranze, si sono chiamate "Linea d'ombra", "La Terra vista dalla Luna", "Lo straniero" e "Gli asini". È stato ospitato, di volta in volta, in luoghi diversi, spostandosi da Santa Cesarea Terme a Città di Castello, da Roma a Napoli, da Santarcangelo di Romagna a Tricase, da Ravenna a Castiglioncello, da Lecce a Rosignano Marittimo, durante il festival Inequilibrio. Nato con l'intento di sostenere energie nuove ha inteso riconoscere il lavoro e le idee di gruppi e di persone generosamente attivi dentro una società povera di proposte e di novità, come è quella italiana di oggi. Anche quando ha forse ecceduto, per entusiasmo, nel richiamare l'attenzione su talenti e iniziative che non hanno mantenuto le promesse iniziali, il premio ha avuto una sua necessità e importanza, sia pure dall'interno di una marginalità coerentemente attiva, indicando ciò che di meglio la nostra società è riuscita a proporre nel corso di quasi trent'anni.
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