Per una nuova Costituente. Liberare i territori. Rivitalizzare le comunità
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Dopo la crisi generata dalla pandemia, l'Italia non potrà più essere la stessa. Il virus ha colpito una società già estremamente fragile, da tempo ormai disgregata, gravata da un carico fiscale insostenibile e appesantita da un'esposizione debitoria che ha ipotecato in buona parte l'avvenire delle prossime generazioni. In tale frangente, per pensare al futuro, è necessario avviare una nuova fase costituente. Se dopo la fine della Seconda guerra mondiale gli italiani iniziarono a ricostruire la società ponendo le basi delle istituzioni repubblicane, ora è necessario prendere una direzione diversa per non ripetere gli errori del passato. Perciò vanno messi al centro i territori, così che il dibattito sulle nuove regole veda protagoniste le comunità: spetta alle delegazioni regionali elaborare e discutere una Carta che dovrà diventare la Costituzione dei soli territori che l'avranno approvata, senza sacrificare i diritti e gli interessi degli altri. A ogni area del Paese, con la propria specificità, devono essere riconosciute quelle libertà locali che l'Italia unita, nel corso della sua lunga storia unitaria, ha sempre calpestato: solo così, liberando i territori, si potranno rivitalizzare le nostre comunità. Introduzione Luigi Marco Bassani.
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