Mio nonno è diventato più capriccioso di me. Il Coronavirus visto con gli occhi dei più piccoli
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«Quante parole, o meglio, quante chiacchere siamo stati costretti a sentire con l'avvento del famigerato Covid19? Tante, troppe. Noi grandi, diciamoci la verità, ci abbiamo capito poco o nulla. Spettatori inermi di litigi in tv, di affermazioni convinte e smentite repentine, ci ritroviamo rinchiusi e smarriti nelle nostre stesse case. Probabilmente abbiamo bisogno di provare a intraprendere altri percorsi. Dovremmo ricordare che, la statura morale, non si misura in centimetri. I bambini ad esempio, per forza di cose sono bassi, ma non moralmente piccoli. Ascoltiamoli allora, proviamo a dare loro la parola. Sarà un'utopia la mia, ma mi piacerebbe sentire una volta tanto, i grandi esprimersi come i bambini, che, chiamano l'onda, una montagna di mare, che chiamano la scia bianca degli aerei, corda per non farli cadere. Vorrei che i grandi facessero come i bambini, che usano la fantasia per tradurre la realtà, affinché sia migliore. Come i bambini che hanno capito che "grande", o lo sei d'animo, o è solo un modo di dire.» (Kolbe Fabrizio Gregori)
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