Leonardo Pisano, Fibonacci
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Una nuova edizione e una nuova veste grafica accompagnano la lettura di questo saggio sul quale l'autore, Alessandro Canestrelli, ha lavorato per lungo tempo cercando di narrare alcuni aspetti originali della vita e delle opere di Leonardo Pisano, detto Fibonacci e della sua città, Pisa. Leonardo fu cittadino pisano in un'epoca in cui la città, nel clima di generale risveglio dell'Occidente, fu una delle maggiori protagoniste della vita politica, culturale, artistica ed economica d'Europa e del Mediterraneo. Leonardo, figlio di un funzionario della Repubblica pisana, trascorse parte dell'infanzia a Bugia (l'attuale al Béja, Algeria), dove il padre nel fondaco pisano rappresentava gli interessi politici e commerciali della città marinara. Qui, a stretto contatto con la cultura scientifica e matematica araba, apprese l'uso dei numeri indo-arabi, assieme all'algebra e alla geometria. Grazie al Liber Abaci e alla fondazione delle prime sette scuole d'Abaco, la pratica contabile iniziò a essere trasformata, sveltita e semplificata. Prezzi delle merci, valore dei cambi, unità di misura, di peso, conti di monete, problemi di ragioneria, l'intero sistema contabile e di calcolo fu rivoluzionato da Leonardo Pisano, Fibonacci. Il Liber Abaci è senza dubbio il testo di maggiore rilevanza, cui seguirono la Practica geometriae, il Liber quadratorum, l'Epistola e il Flos. I nomi che Leonardo attribuì alle nove cifre e allo zero erano:(1) Igin; (2) Andras; (3) Ormis: (4) Arbas, (5) Quimas; (6) Caletis;(7) Zenis;(8) Temenias, (9) Celentis e Zefir, Zero (0), scelti come titoli nei dieci capitoli del presente lavoro. Le prime sette scuole d'abaco da lui fondate diffusero la nuova matematica prima in Toscana, poi in Italia e infine in Europa.
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