L'ottobre teatrale (1918-1939). Ediz. ampliata
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Contenuto
L'attività di Mejerchol'd nel periodo prerivoluzionario si divise tra i piccoli teatri sperimentali, dove portò avanti le sue ricerche sul movimento e sulle tecniche della commedia dell'arte, e i grandi teatri imperiali, dove diresse spettacoli celeberrimi come Don Giovanni di Molière o Un ballo in maschera di Lermontov. Aderì tra i primi alla rivoluzione del 1917 e cominciò subito la sua nuova linea di teatro politico («L'Ottobre teatrale», come lui stesso la definì) con spettacoli come Albe di Verhaeren e Mistero buffo di Majakovskij. Continuò la sua opera di regista rivoluzionario nel teatro che portava il suo nome: mise in scena classici (La foresta di Ostrovskij, Che disgrazia l'ingegno! di Griboedov, Il revisore di Gogol') e contemporanei (II mandato di Erdman, L'ultimo decisivo di Viànevskij), suscitando ad ogni 'prima' polemiche furiose, attacchi e difese appassionate. All'attività di regista affiancò costantemente quella di insegnante, lanciando fra l'altro la famosa formula della biomeccanica, che accanto alle scenografie costruttiviste segnò un'epoca nel teatro immediatamente post-rivoluzionario. La prima parte del volume raccoglie gli scritti teorici, suddivisi in sezioni tematiche: interventi politici e polemici dei primi anni dopo la rivoluzione, scritti sull'arte dell'attore, sulla formazione e i compiti del regista e infine sull'edificio teatrale e la sua nuova struttura secondo le esigenze di uno spettacolo rivoluzionario. Nella seconda parte sono raccolti i materiali sugli spettacoli più noti o più documentati. Da questa serie di scritti, spesso del tutto inediti in Occidente, viene fuori una emozionante cronaca dal vivo: vent'anni di vita di un uomo che ha avuto un ruolo leggendario nella storia del teatro europeo del Novecento. Edizione riveduta e ampliata.
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