Discorso sulla servitù volontaria
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Tre motivi per leggerlo: Perché fa capire meglio di tanti saggi attuali i meccanismi che ci inducono a servire chi ha il potere. Perché dimostra come la tirannia si presenti sotto varie forme non solo violente. E come noi cittadini possiamo difenderci. Perché la sete di dominio contagia tutti: anche i dominati possono diventare dominatori di chi è più fragile di loro. Étienne de La Boétie (1530 - 1563) Scrittore e uomo politico francese, si avvicina giovanissimo agli studi umanistici leggendo e traducendo opere di Senofonte e Plutarco. Segue i corsi di Diritto all'Università di Orléans e negli stessi anni scrive il Discorso sulla servitù volontaria . Nel 1553, a soli ventitré anni, è ammesso al Parlamento di Bordeaux e impronta la sua attività politica alla difesa della tolleranza religiosa e alla salvaguardia della libertà di coscienza individuale. Nel 1559 incontra Michel de Montaigne, con il quale stringe un'intensa amicizia che quest'ultimo celebrerà nei suoi Saggi. La lettura del "Discorso sulla servitù volontaria" colpì e appassionò tanto l'amico filosofo da indurlo a presentare proprio i suoi Saggi come commento «a un quadro ricco, rifinito e composto, un discorso chiamato La servitù volontaria ». Nel 1563 La Boétie contrae una grave malattia, con molta probabilità la peste, che lo porterà alla morte dopo dieci giorni di agonia.
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