Steve Jobs non abita più qui
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Molti luoghi del mondo sono macchine del tempo, quasi sempre rivolte al passato. Poi ce ne sono alcuni - pochissimi - che portano direttamente, se non al futuro, a quello che del futuro riusciamo a immaginare. Uno è la California di Michele Masneri. Non importa dove Masneri si aggiri, né con chi parli: che ascolti un autista di Uber descrivergli nei particolari la startup che lo renderà miliardario, registri le lagnanze dei vicini di casa di Mark Zuckerberg, tormentati dalle sue perenni ristrutturazioni di interni, esplori quanto sopravvive dell'un tempo gioioso ecosistema gay, o si faccia spiegare molto bene da Jonathan Franzen dove il pianeta dovrebbe andare per salvarsi, quella che Masneri scrive qui è una lunga, movimentata, esilarante prova provata di quanto ci avesse visto lungo Frank Lloyd Wright, quando sosteneva che tutto quanto sul pianeta non abbia un ancoraggio sufficientemente solido prima o poi comincerà a scivolare verso la California.
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